La mia pancia di carta
è foglio di neve
a farsi rugiada d'incontro,
in trasparenze taciute
a macchiarsi di blu e di rosso.
Potresti scrivere tu la storia,
io stabilirei gli a capo
nei giorni della distanza.
Con la bocca a camminare
di pagina in pagina,
ricamerei virgole in ogni verso
per cadenzare
poemi orfani di epilogo.
Come la mia pancia di carta
ingannevole, mai paga
ispirazione d'artista
ad attendere bianchissima,
in giochi d'inchiostro,
l'anelito di te - poeta.
Alessia Fava
Wolność... prawie - foto di Maria Cecilia Camozzi Bozzani
Gran bella poesia e perfetto questo tuo dettaglio fotografico così ben giocato nella luce e nel fuoco selettivo.
RispondiEliminaBrava!
:-)