È stato, accadde, è vero.Fu in un giorno, fu una datache segna il tempo al tempo.Fu in luogo che io vedo.
I suoi piedi toccavano il suoloquesto stesso che noi tocchiamo.Il suo vestito era simile ad altriche indossavano altre donne.
Il suo orologiosfogliava calendari,senza scordare l'ora:come contano gli altri.E quello che lei mi dissefu in idioma del mondo,con grammatica e storia.Così vero che sembrava menzogna.
No.Devo viverlo dentro,me lo devo sognare.Togliere il colore, il numero,il respiro tutto fuoco,con cui mi bruciò nel dirmelo.Mutare tutto in forse,in mero caso, sognandolo.
Così, quando vorrà smentireciò che mi disse allora,non mi morderà il dolored'una felicità perdutache io tenni tra le braccia,come si tiene un corpo.Crederò di aver sognato.
Che tutte quelle cose, così vere,non ebbero corpo, ne' nome.Che perdo un'ombra,un sogno ancora.
Pedro Salinas
"Pregunta una cosa y serás ignorante durante unos minutos, no la preguntes y lo serás siempre"
7 ottobre 2010
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