Mi dolgo e non poco quando penso
a tutto ciò che di male ho fatto in vita mia.
Non ultima la volta in cui nel laboratorio di chimica
ho preso un paio di forbici per le lame
e ho tenuto l’impugnatura
sulla viva fiamma lilla di un becco Bunsen;
poi ti ho chiamata e te le ho allungate.
O il tanfo senza pari di pelle marchiata
mentre infili il pollice e il dito medio
senza riuscire a liberarti più da quei due anelli roventi. Segnata,
disse il dottore, per l’eternità.
Ti prego di non credermi quando dico
che non era che il mio modo maldestro, da tredicenne,
di chiederti in sposa.
a tutto ciò che di male ho fatto in vita mia.
Non ultima la volta in cui nel laboratorio di chimica
ho preso un paio di forbici per le lame
e ho tenuto l’impugnatura
sulla viva fiamma lilla di un becco Bunsen;
poi ti ho chiamata e te le ho allungate.
O il tanfo senza pari di pelle marchiata
mentre infili il pollice e il dito medio
senza riuscire a liberarti più da quei due anelli roventi. Segnata,
disse il dottore, per l’eternità.
Ti prego di non credermi quando dico
che non era che il mio modo maldestro, da tredicenne,
di chiederti in sposa.
Simon Armitage
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