3 febbraio 2014

Busso alla tua porta
come l'usignolo del sogno.
Le stelle sono già ordinate
sulla pelle della notte,
cucite alle mie ali con fili
trasparenti.
Seguo il tuo canto stanco

ciò che resta di te,
sonno senza memoria
le impronte dei passi nella sabbia,
l'odore della mia terra
dopo la pioggia.
La luce delle costellazioni
negli occhi ora chiusi, ora aperti
è all'orizzonte del corpo.
Disteso sul letto temporale
mi rendi il soffio delle ore
il battito delle cose e
i minuti che mi restano
di questa vita dimenticata.



Maria Cecilia Camozzi 


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