Dietro i vetri
Compunto, quasi un monaco, d’amore
lascio le carte, vado verso dove
il sole fra le tende alla finestra
è smania, lumine scaleno d’ambra
sull’angolo del tavolo o una sosta;
scosto le tende, roveti dai vetri
e da me stesso e il mordere dell’ansia,
fuori il ciliegio è immerso nel sereno
ma dentro il sole, fertile nell’aria
trema ogni foglia che non è piú foglia
e la foglia che era adesso va via
e salpa la sua prora d’allegria.
Pierluigi Cappello
Pierluigi Cappello (fotomontaggio da originale di Maria Cecilia Camozzi)
Compunto, quasi un monaco, d’amore
lascio le carte, vado verso dove
il sole fra le tende alla finestra
è smania, lumine scaleno d’ambra
sull’angolo del tavolo o una sosta;
scosto le tende, roveti dai vetri
e da me stesso e il mordere dell’ansia,
fuori il ciliegio è immerso nel sereno
ma dentro il sole, fertile nell’aria
trema ogni foglia che non è piú foglia
e la foglia che era adesso va via
e salpa la sua prora d’allegria.
Pierluigi Cappello
Pierluigi Cappello (fotomontaggio da originale di Maria Cecilia Camozzi)
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