
a donne e uomini, vecchi e bambini, a foglie, finestre,

a vecchie chitarre, macchine per cucire, rami secchi,

un loro atteggiamento, una loro espressione, le cicche

i loro vestiti, quando si spogliavano nell’ora dell’amore,

le loro forme sconosciute, le loro e le sue, e ne faceva
grandi, strani mazzi di fiori o li piantava nei vasi.

dal fioraio all’angolo, lo vedevamo dietro i vetri
aspergere con la pompa le grandi rose, le dalie,

non li vendeva né li regalava; – un ladro singolare,
un principe decaduto dentro la sua serra. Solo il suo

esangue, si distingueva in mezzo ai gigli altissimi,
come un morto nel feretro di vetro. Tuttavia,
nel freddo dell’inverno, questo fiorista coi suoi fiori

ci dava sempre l’impressione di un’eterna primavera;

che tutti quei fiori erano di carta, colorati
con tinte rosse e gialle – ma soprattutto rosse –

Ghiannis Ritsos

الجوية والبرية - foto di Maria Cecilia Camozzi
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