in ogni nome vivo, il suo sangue
denso ci risale in una variante
meno comune dell’invecchiare
come in genere lo si intende:
ticchettio d’orologio, seduzione
di poca sostanza, una miseria.
Si passa allentati, e il fondo
di ogni convinzione ci colma
non si riesce a fare silenzio intorno:
non riesco a giorni a lasciare fuori
a chiamarmi per tramite di nomi
presenti, inseparabili dall’apparenza. Dove
ogni nome va a finire? Lo si riesce
una volta per tutte a separare, a raggiungere
di là dal suo contorno? No, direi. Non so.
È tutto così scontato, basta un niente
per andare oltre, a essere abbastanza ostinati.
Nulla rimane, una volta indietro.
Gabriele Quartero
Un salto nell'aria - foto di Maria Cecilia Camozzi
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