Ho attraversato tutta la città.
Poi ho salita un'erta,
popolosa in principio, in là deserta,
chiusa da un muricciolo:
un cantuccio in cui solo
siedo; e mi pare che dove esso termina
termini la città.
Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace,
è come un ragazzaccio aspro e vorace,
con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore;
come un amore
con gelosia.
Da quest'erta ogni chiesa, ogni sua via
scopro, se mena all'ingombrata spiaggia,
o alla collina cui, sulla sassosa
cima, una casa, l'ultima, s'aggrappa.
Intorno
circola ad ogni cosa
un'aria strana, un'aria tormentosa,
l'aria natia.
La mia città che in ogni parte è viva,
ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita
pensosa e schiva.
Umberto Saba

Blue house from Trieste - foto di Zé Eduardo...
Salve,blog molto interessante,specie per la poesia.
RispondiEliminauso questo commento per chiederti di poterti inviare qualche poesia nel caso volessi pubblicarla.
Thanks and bye
johnny doe
www.pojanlive.com
Ciao, grazie per la visita.
RispondiEliminaRiguardo alla poesia, inviala pure.
:-)