19 marzo 2011

Nell’oltretempo Prassitele
manovrò uno scalpello d’oro
scolpendo nella pietra
i suoi ideali di alabastro
pronunciando
tutto il lessico dello scultore
in sillabe visibili
fuse alberi di bronzo
su di uno pietrificò un camaleonte
fece volare
colombe di pietra
i suoi compassi misuravano ponti
e amanti
e certi altri sovrumani che
lui coglieva lungo il loro cammino polveroso
verso la morte
così loro non la raggiunsero mai
potete ancora quasi vedere
il loro respiro
i loro occhi di pietra che guardano
attraverso tremila anni
placano la nostra paura di invecchiare
sebbene lo stesso Prassitele
a ventott’anni morì
perché la scultura non è per
giovani
come Costantin Brancusi
più tardi
affermò

Lawrence Ferlinghetti 

 
aga - foto di Michal Magdziak
 

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