A volte tocchiamo un corpo e lo svegliamoattraverso di lui passiamo la notte che si aprela pulsazione sensibile dei bracci marinie come il mare lo amiamocome un canto nudocome l'estate unicalo diciamo luce, come si usa dire oralo diciamo ieri e altri luoghilo riempiamo di corpi e corpidi gabbiani che sono i nostri gabbianilo scaliamo picco dopo piccocon bordi e tetti e battenticon hotel e canali e ricordie paesaggi e tempo e asteroidilo riempiamo di noi stessi e di animadi collari di isole e di animalo sentiamo vivere e quotidianolo sentiamo bello ma ombra
Homero Aridjis
foto di Gorazd Golob from Celje, Slovenia
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