27 maggio 2014

Pronta ai baci resuscitanti


Non posso vivere povero nell'ignoranza
Mi occorre vedere sentire e abusare
Sentirti nuda e vederti nuda
Per abusare delle tue certezze

Per fortuna o per disgrazia
Io conosco a memoria il tuo segreto
Tutte le porte del tuo impero
Quelle degli occhi quelle delle mani
Dei seni e della bocca dove ogni lingua si scioglie

E la porta del tempo aperta tra le tue gambe
Il fiore delle notti d'estate alle labbra della folgore
Alla soglia del paesaggio dove il fiore ride e piange
Pur serbando questo pallore di perla morta
Pur donando il tuo cuore pur aprendo le tue gambe

Sei come il mare tu culli le stelle
Sei il campo d'amore tu unisci e separi
I folli e gli amanti
Sei la fame il pane la sete la grande ebbrezza

E l'ultimo connubio tra sogno e virtù. 


Paul Éluard


 
Dead Sea, Israel - photo by Elroyie David

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