25 marzo 2015

Ho amato allora il suo corpo e la sua anima.
La sua pelle fu per me la terra ferma;
la sognai come un sesto continente
non ancora riportato sulle mappe.
Ho sognato la baia della sua bocca.
I suoi capelli erano una selva vergine
che apriva il suo mistero minerale ed offusco.
Ho sognato le città dei suoi seni.
I fiumi delle vene che affiorano sulla sua pelle
erano rotte aperte
alla navigazione e al godimento.
Si poteva viaggiare nel suo sguardo.
Nelle bianche pianure delle sue mani
ho coltivato mais e buone relazioni.
Poi non potei stare se non vicino a lei.
 


Otto-Raúl González


Garbage Atoll 2 - photo by Liat Aharoni

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