25 febbraio 2016

Struttura


Che cosa aspetta dall’ultima volta,
tenuto in caldo dallo sguardo all’indietro,
tracce di mele, libri, ombre,
tracce di angoscia, qualcosa di annullato, la felicità?
È nella profondità della camera,
là lo sguardo di lei, il respiro fino all’insuperabile,
comune esser soli.

Nessuna parola dovrebbe sfuggire,
neppure un granello di polvere,
quel che è rimasto indica,
nulla promesso, cose vissute
catturate dai giorni,
risalendo il fiume qualcosa è in fuga.

Il ritorno fino alla sorgente,
a casa nell’erompere,
lo scomparire
si vela,
va oltre la sorgente,
libero di niente.


Alfred Kolleritsch
 


 
photo by Hannah Bullivant

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