18 settembre 2016

Il letto, le pietre



Lei nomina il letto, che è più vasto
Del paese che s'estende davanti a loro,
Questo disordine di pozzanghere e di giunchi,
E di luci, in cui s'agitano ali.

E lui nomina la pietra,
Le sue masse crepate, le sue grandi gole d'ombra.
Poi l'uno e l'altra nominano la notte che viene,
Uno per dirla oscura, l'altra chiara.

Che si diano due nomi a ciò che si ama!
Scrivere in due il mondo avrebbe un qualche senso
,
Dice ad Adamo sognatore Eva angustiata.

Avanzano, hanno nominato, tanto le parole lo vogliono,
Una casa, l'arenaria, un'upupa, una forra,
Un letto in lontananza, già coperto di pietre. 



Yves Bonnefoy

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