28 gennaio 2025

A proposito di sofferenza dei vegetali

Per quanto concerne la sofferenza delle piante, è dimostrato che il regno vegetale vive, vede, sente, pensa, gioisce e soffre.

Dobbiamo portare rispetto anche verso di loro. 
 
Coi frutti non esistono problemi.
Sono fatti per essere raccolti e non soffrono per niente.
Gradiscono anzi il fatto che qualcuno li mangi e ne porti il seme da altre parti per la continuazione della specie.
 
Per tuberi, foglie, germogli, semi e radici ovviamente il problema si pone. Purtroppo alcune sofferenze le causiamo comunque, e questo a volte è inevitabile.
 
UNA SOFFERENZA DI GRADO DIVERSO
 
Una prima considerazione va posta sul fatto accertato che l’intensità delle sofferenze vegetali è ben diversa da quella degli animali a sangue caldo.
Questo si può verificare dal fatto che i radicchi e le insalate, tagliate le foglie, non soccombono troppo e non muoiono, ma ricrescono in continuazione, talvolta meglio di prima.
La stessa cosa succede ai germogli.
Stacchi la punta del luppolo e ne ricrescono con uguale vigore altre 5 o sei nuove.
La maggior parte delle piante coltivate e sfruttate dall’uomo ha un arco di vita comunque limitato e stagionale.
 
LA SORTE DELLE PATATE
 
Quanto alle “pommes de terre”, o patate e simili, se lasciate nel terreno subiscono in breve due sorti possibili:
andare marce oppure essere mangiate dai roditori, dalle talpe, dalle formiche e dai grillotalpa.
Pertanto l’alternativa di essere usate dall’uomo non è la peggiore, ed hanno pure il vantaggio di poter contare sulla conservazione e sulla semina nella nuova stagione.
 
Valdo Vaccaro
 
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photo by @anngunnfoto

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