Quando profumo di morti
cibi saliva dalle pozze
nel dorato sfacelo dell’anno,
i piedi miei impietrivano le acque
dei monti, dalle vendemmie
mi dividevano i venti.
Come l’acqua nei canali dei monti
cresceva l’inverno alle mie spalle;
camminavo nell’ombra e toccavo con mano
i cari paesaggi densi di foglie
nelle catene lontane mi spingeva il dolore.
Volavano i ciechi uccelli sul mio capo,
stavano ombre pensose alle soglie del bosco.
Anche le anime erano trascolorate
in quel tempo come le morte foglie.
Andrea Zanzotto
Photo by jayeffex
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