
Photo by Shigeichi
"Pregunta una cosa y serás ignorante durante unos minutos, no la preguntes y lo serás siempre"
Quando il corpo non riesce più a reagire con “lotta o fuga”, entra in uno stato di congelamento profondo. Una risposta automatica del cervello che, se diventa cronica, può generare stanchezza, brain fog, tensione della dura madre e perdita di energia vitale.
Oltre alle note risposte “combatti o fuggi”, esiste una terza reazione fisiologica allo stress: il Functional Freezing o congelamento funzionale.
È una condizione in cui il corpo, sopraffatto dallo stress o da eventi traumatici, entra in uno stato di blocco difensivo profondo, mediato dal nervo vago dorsale — la parte più antica e primitiva del nostro sistema nervoso autonomo.
Il cervello, per proteggersi, “tira il freno a mano”: riduce temporaneamente le funzioni superiori, il movimento, l’energia e la lucidità mentale.
All’esterno si può apparire “normali”, ma dentro si vive un congelamento fisico, emotivo e cognitivo che spesso diventa cronico.
I segnali principali del freeze funzionale sono:
Il Functional Freezing altera la fisiologia profonda del sistema nervoso: diminuisce la circolazione del liquido cerebrospinale, compromettendo la pulizia del cervello, si riduce l’ossigenazione e il metabolismo neuronale, aumenta la produzione di cortisolo e si crea tensione nella dura madre e nel sistema fasciale.
A lungo andare, questo stato può sfociare in stanchezza cronica, brain fog, ansia, insonnia e alterazioni posturali.