5 maggio 2008

Steiner e l'alimentazione

Rudolf Steiner, fondatore dell’Antroposofia e ideatore della biodinamica: “Quel che conta non è che mi riempia solo con gli alimenti, ma che gli alimenti sviluppino forze nel corpo… L’essere umano diventa forte se può elaborare bene i cibi che assume… Gran parte delle malattie sono certamente malattie dovute all’alimentazione… La domanda è: quali siano le attività interiori che vengono stimolate dalle differenti sostanze che ingeriamo. E’ infatti importante essere informati circa il comportamento dei prodotti vegetali ed animali dentro il nostro organismo… Alimentazione e avvelenamento sono molto vicini l’uno all’altro ed è noto che i cibi possono diventare veleni. La scienza materialistica non sa nulla dell’alimentazione, non sa cosa è sano per l’uomo. E’ invece importante sapere qualcosa, se ci si vuol porre giustamente nella vita, in merito all’alimentazione. Proprio la scienza dello spirito ha la possibilità di conoscere questi fatti materiali. Le verità scientifiche, in fondo, sono così: si viene istruiti su ciò che è da considerarsi vero o falso a seconda dell’edizione dell’enciclopedia che ci capita in mano, in tal modo non si può far luce sulle cose (come gli alimenti, ndr) che entrano nel campo dello spirito.” L’uomo ha la possibilità di formare il suo organismo in maniera saggia e può contribuire affinché si dispieghino dentro di lui forze libere e indipendenti”. Il dottor Ehrenfried Pfeiffer, una volta, chiese a Rudolf Steiner: “Perché nell’epoca attuale le persone sono incapaci di evolversi e di agire in accordo con tutto quanto hanno imparato e con ciò che sembrano conoscere”. Steiner rispose: “Questo è un problema di alimentazione”.

Forza vitale. Gli alimenti hanno, anche essi come noi, un campo energetico, una forza vitale (corpo eterico – forza centrifuga e centripeta – qi – prana - bioenergia) che non può non influenzare anche la nostra. La concezione meccanicistica del mondo descrive il cibo in termini di componenti chimici singolarmente descritti e ci dice, per esempio, che per stare in salute dobbiamo ingerire, secondo le teorie, 120 o 50 o 20 grammi di proteine al giorno. Bisogna invece guardare al quadro complessivo dei nutrienti alimentari e vedere non solo la loro quantità o proporzione ottimale, ma anche il nesso quanti-qualitativo di essi in relazione tra loro ed in relazione energetica all’essere umano. Una concezione olistica e sistemica si occupa del cibo anche dal punto di vista delle sue relazioni e del suo “campo di forze”: contesto, origine, ambiente, proprietà, analogie, direzione di crescita, colore, consistenza, effetti diretti sulle diverse parti dell’organismo. Pertanto si può agevolmente affermare che si trae nutrimento non solo dai micro e macro nutrienti presenti negli alimenti ma anche dalla loro forza vitale. Le piante e gli animali che l’uomo usa come cibo, essendo sistemi viventi come noi ed a noi relazionati, conservano sempre alcune delle loro qualità originarie quando vengono utilizzati come cibo. Se tutto ciò è vero, allora dobbiamo dedurne che l’attenzione da dedicare allo studio della “forza vitale” degli alimenti deve essere altrettanto importante di quello che dedichiamo alla composizione dei nutrienti (proteine, carboidrati, grassi, minerali). Così ci possiamo meglio spiegare, per esempio, come mai i cibi in scatola o congelati pur contenendo tutti i nutrienti originari perdano certe “caratteristiche” che fanno si che ci si ammali se si mangia per lunghi periodi solo scatolame e non cibo fresco. In effetti ci sono delle “variabili” che influenzano fortemente il campo energetico, la forza vitale del cibo. Le variabili influenti, più importanti da studiare per alimentarci meglio, sono: a) la raffinazione o integralità dell’alimento; b) la cottura e la temperatura; c) il metodo di conservazione; d) gli additivi alimentari. Avvicinarsi, pertanto, alla cucina richiede un approccio più organico e complesso che non sia solo quello di “ realizzare ricette gustose e apprenderne di nuove” . Non possiamo pensare di soddisfare solo il desiderio sensoriale connesso con il cibo, perché “quel che davvero conta è quali forze sviluppino gli alimenti nel corpo!” Giustamente Umberto Galimberti afferma: “Vent’anni di televisione commerciale, per la quale la felicità sembra sia la soddisfazione immediata di un desiderio, di solito alimentare o oggettistico, hanno infantilizzato gli adulti, rendendoli ridicoli agli occhi dei loro figli che più non vedono intorno a loro saggezza e padronanza di sé.”

a cura di Andrea Biggio

tratto da www.artidoriente.org

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