17 giugno 2011

Dopo la pioggia

Il cielo della pioggia estiva come una radiografia
dove luci e vaghe ombre s’intravedono.
Il bosco silenzioso e neanche un uccello.
Il tuo occhio come una goccia versata sotto le nuvole
ha il riflesso del mondo: luci e ombre vaghe.
E all’improvviso tu vedi chi sei veramente:
estraneo confuso tra l’anima e le nuvole.
Dalla sola sottile membrana di un’immagine
il profondo universo e la tenebra dell’occhio sono scissi.

Lars Gustafsson

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